Vaccino anticolerico
Il vaccino orale vivo attenuato contro il colera rappresenta un presidio efficace per la prevenzione dell’infezione da Vibrio cholerae sierogruppo O1, raccomandato per soggetti in partenza per aree endemiche o a rischio epidemico.
Il colera è un’infezione causata dal batterio Vibrio cholerae, trasmesso prevalentemente per via oro-fecale, ovvero attraverso il contatto con feci contaminate, scarsa igiene delle mani, acqua e alimenti contaminati. Si manifesta con diarrea acquosa profusa, vomito e conseguente rischio di disidratazione severa, potenzialmente fatale se non trattata.
Il rispetto delle basilari norme igienico-sanitarie resta fondamentale per la prevenzione: evitare cibi crudi o poco cotti, frutti di mare, acqua di incerta provenienza e curare frequentemente l’igiene delle mani. Il contagio da persona a persona è raro in condizioni igienico-sanitarie adeguate.
Vaccini disponibili
Il vaccino disponibile in Italia è Vaxchora, a base di batteri vivi attenuati (ceppo CVD 103-HgR di V. cholerae O1), prodotto con tecnologia del DNA ricombinante.
È un vaccino orale, monodose, in bustine da sciogliere in acqua minerale naturale (non gassata), da assumere immediatamente dopo la preparazione.
Induce una risposta protettiva rapida: gli anticorpi vibriocidi compaiono già dopo 10 giorni dalla somministrazione.
Chi vaccinare
La vaccinazione è raccomandata per:
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Viaggiatori diretti in aree endemiche (Africa sub-sahariana, Asia meridionale, Haiti, America Centrale e del Sud)
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Operatori sanitari e umanitari, militari e altri soggetti impegnati in attività sul campo in zone colpite da epidemie.
Per queste categorie di persone, in Piemonte la vaccinazione viene offerta gratuitamente.
Calendario vaccinale
Età ≥ 2 anni: somministrazione di una singola dose orale, almeno 10 giorni prima della possibile esposizione al Vibrio cholerae O1.
Non è prevista una schedula di richiamo, e la durata esatta della protezione non è ancora ben definita.
Non sono disponibili dati sulla sicurezza ed efficacia nei bambini < 2 anni.
Evitare di mangiare o bere nei 60 minuti prima e dopo la vaccinazione.
Controindicazioni
- Allergia ai componenti del vaccino, incluse caseina idrolizzata, lattosio, saccarosio, formaldeide
- Immunodeficienze congenite o acquisite, incluse quelle da terapia immunosoppressiva
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Precedenti reazioni allergiche a una dose di Vaxchora
Controindicazioni temporanee
- Gastroenterite acuta (vomito, diarrea)
- Malattia febbrile acuta
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Assunzione recente di antibiotici (14 giorni prima) o nei 10 giorni successivi alla vaccinazione
La vaccinazione deve essere rimandata in caso di malattia in atto.
Precauzioni
- Evitare la somministrazione concomitante con clorochina e altri agenti antibatterici, che possono ridurre l’efficacia vaccinale.
- Può essere co-somministrato a distanza di almeno 2 ore dal vaccino antitifico orale (Ty21a).
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Non sono note interazioni significative con altri vaccini.
Può avvenire la trasmissione del ceppo attenuato attraverso le feci fino a 7 giorni dopo la vaccinazione, quindi prestare particolare attenzione nei contatti con soggetti immunocompromessi.
In gravidanza e allattamento, la vaccinazione è da valutare caso per caso, in base al rapporto rischio/beneficio.
Effetti indesiderati
Come per tutti i vaccini, anche con Vaxchora possono verificarsi effetti indesiderati, generalmente di lieve o moderata entità e transitori.
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Molto comuni (possono interessare più di 1 persona su 10): stanchezza; cefalea (mal di testa); dolore addominale; nausea; vomito; riduzione dell’appetito.
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Comuni (possono interessare fino a 1 persona su 10): diarrea.
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Non comuni (possono interessare fino a 1 persona su 100): flatulenza; stipsi (stitichezza); distensione addominale; dispepsia (difficoltà digestive); secchezza delle fauci; eruttazione; eruzione cutanea; artralgia (dolori articolari); capogiri; febbre (piressia).
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Rari (possono interessare fino a 1 persona su 1.000): brividi.
Nei bambini, alcuni effetti indesiderati come stanchezza, dolore addominale, vomito, riduzione dell’appetito e piressia possono essere leggermente più frequenti rispetto agli adulti.