Informazioni Vaccino anti-polio

Il vaccino contro la poliomielite, formulato negli anni ‘50, rappresenta l’unica difesa nei confronti della malattia, non essendoci ancora una cura efficace. L’immunità conferita dal vaccino dura per tutta la vita, ed è diretta verso i tre virus che più comunemente sono responsabili della malattia.

Cos'è?

Il vaccino contro la poliomielite è stato formulato negli anni ‘50, e rappresenta l’unica difesa nei confronti della malattia, non essendoci ancora una cura efficace (vedi poliomielite). Inoltre, l’immunità conferita dal vaccino dura per tutta la vita, ed è diretta verso i tre virus che più comunemente sono responsabili della malattia. 

Quanti tipi di vaccino esistono?

Sono disponibili due tipi di vaccino:

Inactivated Polio Vaccine (IPV): vaccino inattivato, da virus ucciso sviluppato da Salk ed utilizzato per la prima volta nel 1955. Viene somministrato tramite iniezione e può essere somministrato insieme ad altri vaccini (ad esempio, nella formulazione esavalente). 

Oral Polio Vaccine (OPV): vaccino vivo attenuato sviluppato da Sabin ed usato per la prima volta nel 1961. si tratta di un vaccino somministrato per via orale, che agisce a livello della mucosa intestinale per sviluppare un’adeguata risposta immunitaria, sia locale (con presenza di anticorpi sulla parete dell’intestino)che sistemica (con presenza di anticorpi nel sangue), senza provocare malattia. Il vaccino orale è stato utilizzato in molti paesi in tutto il mondo per l’eradicazione della malattia mediante delle campagne vaccinali di massa. Il suo uso è ancora in atto in alcuni paesi al fine di controllare la diffusione del virus e d evitare possibili epidemie. In passato, il vaccino orale OPV è stato il più utilizzato in tutto il mondo, ed è tutt’ora somministrato in aree endemiche; uno degli effetti avversi rari (4 soggetti su 1 milione di vaccinati) è la paralisi poliomielitica associata a vaccino (VAPP).

In Europa ed in Italia, dove i tassi di copertura vaccinale con tre dosi sono elevati e sono attivi i sistemi di sorveglianza per il mantenimento dello stato di polio-free, viene somministrato il vaccino IPV. La malattia è stata dichiarata eradicata nel 2002 nella regione europea. Il vaccino IPV non presenta alcun rischio di VAPP.

Quando vaccinare
Sulla base delle raccomandazioni dell’OMS in Italia viene richiesto il certificato di vaccinazione antipolio a tutti i soggetti provenienti dai Paesi a rischio, e si raccomanda a tutti i cittadini italiani diretti verso i Paesi a rischio di sottoporsi ad una dose di IPV, a meno che non la abbiano nei 12 mesi precedenti. In quest’ultimo caso sono tenuti a portare con se’ un certificato vaccinale valido.

La vaccinazione antipoliomielitica è obbligatoria per tutti i bambini che non presentino controindicazioni entro il primo anno di età e viene offerta a tutti gratuitamente.Il calendario vaccinale prevede quattro dosi di vaccino anti-poliomielite:

  • prima dose al terzo mese di vita 

  • seconda dose al quinto mese di vita

  • terza dose all’undicesimo mese di vita

  • quarta dose al sesto anno di vita, e comunque, non prima dei quattro anni di età. Viene poi somministrata una quinta dose di vaccino durante l’adolescenza (formulazione per adulti), per mantenere adeguati livelli di protezione.

Dopo i 18 anni di età la maggior parte dei soggetti non necessita di ulteriori somministrazioni di vaccino, fatta eccezione per:

  • viaggiatori in aree del mondo in cui la poliomielite è comune (endemica)

  • adulti non immunizzati

In questi casi:

  • Adulto non immunizzato: 2 dosi a distanza di 4-8 settimane l’una dall’altra, terza dose dopo 6-12 mesi

  • Adulto vaccinato in passato con 1 o 2 dosi: deve ricevere le dosi rimanenti, senza tenere conto del tempo trascorso dall’ultima dose

  • Adulto immunizzato: ulteriore dose di richiamo, per i viaggiatori da effettuare tra le 4 settimane e i 12 mesi precedenti al viaggio.


Quando non vaccinare:

In caso di reazione allergica grave a:

- Precedente dose di vaccino

- Sostanza nota contenuta nel vaccino:

  •   antibiotici come gentamicina, streptomicina, neomicina, kanamicina (aminoglicosidi)

  •   formaldeide

  •   lattice

  •   polimixina B

Quando rimandare la vaccinazione
In presenza di febbre, diarrea, vomito o malattia moderata-grave, è opportuno attendere la guarigione per procedere alla vaccinazione. In presenza di sintomi lievi (per esempio raffreddore), ci si può vaccinare in sicurezza.

In caso di gravidanza si consiglia di rimandare la vaccinazione a dopo il parto, e di evitarla nei primi due mesi di gestazione. Può essere somministrato alle donne in gravidanza a rischio di esposizione all’infezione da poliovirus.

Effetti indesiderati della vaccinazione
La maggior parte dei bambini vaccinati non presenta alcun problema, tra i più comuni ci sono dolore e arrossamento del sito di iniezione, febbre; tuttavia, come qualunque altro farmaco, può causare una reazione allergica anche grave. Nel caso del vaccino anti-poliomielite, questo rischio è molto basso.

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