Informazioni Vaccino anti-polio

Il vaccino contro la poliomielite, formulato negli anni ‘50, rappresenta l’unica difesa nei confronti della malattia, non essendoci ancora una cura efficace. L’immunità conferita dal vaccino dura per tutta la vita, ed è diretta verso i tre virus che più comunemente sono responsabili della malattia.

Il vaccino contro la poliomielite è stato formulato negli anni ‘50 e rappresenta l’unica difesa nei confronti della malattia, non essendoci ancora una cura efficace (vedi poliomielite).
L’immunità conferita dal vaccino dura per tutta la vita, ed è diretta verso i tre ceppi di poliovirus che più comunemente sono responsabili della malattia.

Dal lancio della Global Polio Eradication Initiative (GPEI) nel 1988, grazie alla vaccinazione i casi di polio si sono ridotti di oltre il 99% nel mondo.
L’Italia, insieme a tutta la Regione OMS Europa, è stata definita polio-free nel 2002.
Attualmente, dei tre ceppi di poliovirus selvaggio (Wild Poliovirus, Wpv) denominati Wpv1, Wpv2 e Wpv3, persiste ancora la circolazione di Wpv1 in alcune aree geografiche, mentre non sono stati confermati casi di infezione da Wpv2 dal 1999 e da Wpv3 dal 2019. La poliomielite da Wpv1 rimane endemica in Afghanistan e Pakistan, dove l’OMS ritiene vi sia un rischio elevato di diffusione per la presenza di lacune immunitarie e sorveglianza sub-ottimale.

In base alle raccomandazioni dell’OMS, è richiesto il certificato di vaccinazione antipolio a tutti i viaggiatori che entrano in Italia provenienti da Paesi a rischio.
Si raccomanda inoltre ai cittadini italiani in viaggio verso destinazioni a rischio di sottoporsi a una dose di richiamo di IPV, salvo che non l’abbiano già ricevuta nei 12 mesi precedenti.

Vaccini disponibili

Sono disponibili due tipi di vaccino:

- Inactivated Polio Vaccine (IPV): vaccino composto da virus inattivato (ucciso), sviluppato da Salk ed utilizzato per la prima volta nel 1955. Viene somministrato tramite iniezione intramuscolare e può essere combinato insieme ad altri vaccini, ad esempio, nella formulazione esavalente.

- Oral Polio Vaccine (OPV): vaccino vivo attenuato sviluppato da Sabin ed usato per la prima volta nel 1961. Si tratta di un vaccino somministrato per via orale, che agisce a livello della mucosa intestinale per sviluppare una risposta immunitaria adeguata, sia locale (con anticorpi sulla parete dell’intestino), che sistemica (con anticorpi nel sangue), senza causare malattia. Il vaccino orale è stato utilizzato a livello globale per l’eradicazione della malattia mediante campagne vaccinali di massa; il suo uso è ancora in atto in alcuni paesi, al fine di controllare la diffusione del virus e prevenire possibili epidemie. Un effetto avverso raro, che si verifica in circa 4 casi ogni milione di vaccinati con OPV, è la paralisi poliomielitica associata a vaccino (VAPP).

In Europa ed in Italia viene somministrato esclusivamente il vaccino IPV, che non presenta alcun rischio di VAPP.
Nel nostro paese, i tassi di copertura con almeno tre dosi sono elevati e sono attivi sistemi di sorveglianza per il mantenimento dello stato di polio-free.

Calendario vaccinale

La vaccinazione antipoliomielitica è obbligatoria per tutti i bambini che non presentino controindicazioni e viene offerta gratuitamente. Il calendario vaccinale prevede quattro dosi di vaccino anti-poliomielite IPV:

  • prima dose a 2 mesi di vita compiuti;

  • seconda dose a 4 mesi di vita compiuti;

  • terza dose a 10 mesi di vita compiuti;

  • quarta dose al quinto - sesto anno di vita, e comunque, non prima dei quattro anni di età;

  • quinta dose durante l’adolescenza (11 - 18 anni) utilizzando la formulazione per adulti con ridotte quantità di antigeni, per mantenere adeguati livelli di protezione.

Dopo i 18 anni di età la maggior parte dei soggetti non necessita di ulteriori somministrazioni di vaccino, fatta eccezione per:

  • adulti non ancora vaccinati: devono ricevere 2 dosi a distanza di 4 - 8 settimane l’una dall’altra, e una terza dose dopo 6 -12 mesi;

  • adulti vaccinati in passato con 1 o 2 dosi: devono ricevere le dosi rimanenti, indipendentemente dal tempo trascorso dall’ultima dose;

  • viaggiatori in aree del mondo in cui la poliomielite è endemica: è raccomandata una dose di richiamo da effettuare tra le 4 settimane e i 12 mesi precedenti al viaggio, anche nei soggetti completamente vaccinati.


Controindicazioni assolute e temporanee

  • Il vaccino non deve essere somministrato in caso di reazione allergica grave (anafilassi) a precedenti dosi di vaccino o a qualsiasi componente del vaccino

  • Poiché il vaccino può contenere tracce di antibiotici come neomicina, gentamicina e polimixina B, deve essere somministrato adottando le dovute precauzioni nei soggetti con ipersensibilità a queste sostanze

  • In presenza di febbre, diarrea, vomito o malattia moderata-grave, è opportuno attendere la guarigione per procedere alla vaccinazione. In presenza di sintomi lievi (per esempio raffreddore), ci si può vaccinare in sicurezza

  • In caso di gravidanza si consiglia di rimandare la vaccinazione a dopo il parto. Può essere somministrato alle donne in gravidanza a rischio di esposizione all’infezione da poliovirus

  • Il rapporto rischio - beneficio, deve essere valutato nel bambino affetto da disturbo neurologico grave di nuova insorgenza o in progressione. Un’anamnesi di convulsioni febbrili non correlate a una precedente iniezione di vaccino non è una controindicazione alla vaccinazione

  • L’immunogenicità può risultare ridotta in caso di immunodeficienza o in corso di trattamenti immunosoppressivi; in questi casi si raccomanda di rimandare la vaccinazione sino alla fine del trattamento o della malattia. La vaccinazione è raccomandata nei soggetti con immunodeficienza cronica, come per esempio nei soggetti con infezione sostenuta da HIV, anche se la risposta anticorpale può essere ridotta 

Eventi avversi

La maggior parte dei bambini vaccinati non manifesta alcun problema. Gli effetti collaterali più comuni includono dolore e arrossamento nel sito di iniezione, febbre.
Tuttavia, come qualunque altro farmaco, il vaccino può causare una reazione allergica anche grave. Nel caso del vaccino antipolio, questo rischio è molto basso.

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