Informazioni Vaccino antimeningococco B

Le malattie meningococciche sono gravi malattie batteriche causate dal Meningococco (Neisseria meningitidis). Il meningococco è responsabile di gravi casi di meningite - infiammazione delle membrane che rivestono l'encefalo e il midollo spinale - soprattutto nei bambini piccoli e negli adolescenti.

Neisseria meningitidis (meningococco) è un batterio responsabile di gravi patologie come meningite e sepsi, che possono avere un decorso fulminante, esitare nel decesso o lasciare esiti permanenti, come ipoacusia, ritardo mentale o amputazioni di falangi e arti.
I bambini sotto i tre anni di età rappresentano la fascia più vulnerabile. In Italia, i sierotipi più diffusi sono il B e il C.
Il vaccino contro il meningococco di tipo B protegge dalle infezioni causate dal sierogruppo B di Neisseria meningitidis. Agisce stimolando la produzione di anticorpi diretti contro più antigeni ritenuti efficaci nel prevenire la malattia meningococcica invasiva. Considerando che il rischio di contrarre l'infezione è più elevato nei primi mesi di vita, si raccomanda di iniziare il ciclo vaccinale già a partire dal terzo mese. La vaccinazione è raccomandata e gratuita
Il Piano nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV 2023 -2025) prevede l'offerta di vaccinazione anche ai conviventi di soggetti a rischio di infezione invasiva da Neisseria meningitidis.

Vaccini disponibili

I vaccini attualmente disponibili sono ottenuti mediante la tecnologia del DNA ricombinante, che consente la produzione sicura ed efficace degli antigeni utilizzati per l’immunizzazione. 

A tutt’oggi, abbiano a disposizione due tipi vaccini:
• il vaccino 4cMenB, un vaccino a 4 componenti autorizzato a partire dai 2 mesi di età, con differenti schedule in rapporto all’età di inizio dello stesso ciclo vaccinale;
• Il vaccino 2cMenB, un vaccino a 2 componenti autorizzato a partire dai 10 anni di età con schedule a 2 o a 3 dosi.

Dal momento che non sono disponibili dati inerenti alla intercambiabilità tra i due tipi di vaccino, è necessario completare il ciclo vaccinale con lo stesso prodotto; nel caso in cui si dovesse completare un ciclo vaccinale anti-meningococco B e non risultasse essere nota la tipologia di vaccino usato in precedenza, sarà necessario iniziare un nuovo programma vaccinale in rapporto all’età con il vaccino disponibile.
Il vaccino viene somministrato per via intramuscolare e determina una protezione di lunga durata.

Calendario vaccinale

La vaccinazione anti-meningococco B viene offerta al 3° mese di vita a tutti i nuovi nati.
In considerazione del fatto che nella fascia di età sotto l’anno di vita, i primi mesi di vita risultano essere a maggiore rischio di contrarre l’infezione meningococcica di tipo B, risulta di fondamentale importanza non posticipare l’inizio del programma di prevenzione vaccinale oltre i tempi indicati ma di anticiparli quanto più possibile.
La vaccinazione anti-meningococco B può essere co-somministrata con le altre vaccinazioni previste per l’età.

Sono possibili schemi a 2 o 3 dosi per il ciclo primario a seconda dell'età di inizio del ciclo, secondo quanto indicato da scheda tecnica; successivamente, deve essere programmata una dose di richiamo

Per la vaccinazione di routine di soggetti sani: due dosi, con intervallo di tempo tra le stesse ≥6 mesi; nel caso in cui la seconda dose venga somministrata <6 mesi dopo la prima dose, una terza dose deve essere somministrata ≥4 mesi dopo la seconda.

Per i pazienti ad aumentato rischio di malattia da meningococco di sierogruppo B (soggetti affetti da diabete tipo 1, emoglobinopatie, epatopatie gravi, asplenia anatomica e funzionale e candidati a splenectomia, immunodeficienza e deficit dei fattori del complemento, difetti dei Toll like receptors di tipo 4, difetti della properdina) e in corso di epidemie: 3 dosi: 0, 1-2 e 6 mesi. Se la terza dose viene somministrata <4 mesi dopo la seconda dose, una quarta dose deve essere somministrata ≥4 mesi dopo la terza dose.

Controindicazioni assolute e temporanee 

Non esistono controindicazioni cliniche assolute alla vaccinazione, ad eccezione dei soggetti che abbiano manifestato reazioni allergiche gravi (anafilassi) a uno dei componenti del vaccino — principi attivi o eccipienti — o a una dose precedente dello stesso vaccino. 
Lo stato febbrile acuto costituisce una controindicazione temporanea e comporta il rinvio della vaccinazione.
La presenza di infezioni lievi, come un comune raffreddore, non rappresenta un motivo per posticipare la somministrazione.

Precauzioni

Dato l’aumentato rischio di febbre e la possibile dolorabilità nel sito di iniezione, quando possibile si può valutare la somministrazione delle vaccinazioni, che potrebbero essere co-somministrate nella stessa seduta, in sedute diverse o, più semplicemente, effettuare l’iniezione in una sede differente. Vi è poi la possibilità di assunzione di paracetamolo prima o poco dopo la vaccinazione, al fine di ridurre l’incidenza della febbre e della dolorabilità nella sede dell’iniezione, senza influenzare l’immunogenicità del vaccino. 

Effetti indesiderati 

Come tutti i farmaci, possono comparire effetti indesiderati, che vengono classificati in base alla frequenza in molto comuni (più di 1 caso su 10), comuni (più di 1 caso su 100), non comuni (più di 1 caso su 1000), rari (più di 1 caso su 10000) e molto rari (meno di 1 caso su 10000).
Gli effetti collaterali molto comuni sono: disturbi dell’alimentazione, sonnolenza, pianto, cefalea, diarrea e vomito, eruzione cutanea, febbre e dolore al sito di iniezione
Effetti indesiderati moderati - gravi sono l’orticaria (raro), le crisi convulsive (rare) e la sindrome di Kawasaki (rara). Sono possibili reazioni anafilattiche al vaccino, anche se il rischio di tali reazioni è estremamente basso.


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