Vaccino antimeningococco C e ACWY

I vaccini anti-meningococcici sono vaccini inattivati, ottenuti a partire da frammenti del batterio, e coniugati, cioè legati a una proteina carrier per potenziarne l’efficacia.

Neisseria meningitidis, o meningococco, è un batterio capsulato responsabile di gravi infezioni invasive come meningite e sepsi, caratterizzate da un decorso rapido e potenzialmente fatale o da possibili esiti permanenti, quali ipoacusia, disabilità neurologiche, amputazioni di falangi e arti.
Insieme a Streptococcus pneumoniae e Haemophilus influenzae, appartiene al gruppo dei microrganismi capsulati, ovvero dotati di capsula esterna, una struttura che ne aumenta la resistenza e la virulenza.
In Italia, i sierogruppi di meningococco più frequentemente isolati sono B e C. Tuttavia, i dati della sorveglianza epidemiologica nazionale e internazionale evidenziano un crescente numero di casi causati dai sierogruppi W135 e Y. 
La malattia colpisce principalmente i bambini sotto i 5 anni, con un picco di incidenza nel primo anno di vita. La colonizzazione asintomatica delle alte vie respiratorie è frequente e rappresenta il principale serbatoio e meccanismo di trasmissione dell’infezione.
Il periodo di incubazione varia generalmente tra 1 e 10 giorni, ma nella maggior parte dei casi è inferiore a 4 giorni. La presentazione clinica è solitamente sporadica, con il 97% dei casi che si manifesta come episodio isolato. Sebbene il rischio di trasmissione tra contatti sia basso, è significativamente più elevato tra i conviventi del caso indice, in particolare nei primi 7 giorni dall’esordio dei sintomi.
In Piemonte, nel periodo compreso tra il 2008 e il 2021, sono stati segnalati 165 casi di malattia invasiva da meningococco, corrispondenti a un tasso di incidenza medio di 0,3 casi ogni 100.000 abitanti.

Vaccini disponibili

Dal 2024, il vaccino tetravalente coniugato MenA/C/W135/Y ha sostituito il precedente vaccino MenC, attivo esclusivamente contro il sierogruppo C. Questa sostituzione risponde alla necessità di una protezione più ampia, in considerazione dell’evoluzione epidemiologica della malattia meningococcica.
Sono disponibili in commercio varie formulazioni di vaccino tetravalente, che si differenziano per tipo di proteina carrier e indicazione di età di somministrazione.  In Piemonte è attualmente utilizzato il vaccino tetravalente MenA/C/W135/Y, coniugato a tossoide tetanico, che ha dimostrato una maggiore immunogenicità nei confronti del polisaccaride C, in particolare nei soggetti fragili e immunocompromessi. Questo vaccino è autorizzato per l'uso a partire dal compimento del primo anno di vita.

Calendario vaccinale

La vaccinazione è offerta in maniera attiva e gratuita a:

  • nuovi nati (coorte 2023) dal 13° al 15° mese di vita.
    L’immunizzazione con vaccino coniugato quadrivalente ACW135Y prevede una dose dopo il compimento del primo anno di vita e in concomitanza con il vaccino MPRV. In casi particolari di elevato rischio individuale, può essere considerata, limitatamente al vaccino monovalente, MenC la schedula a 3 dosi a 2, 4 e 12 mesi di vita, quest’ultima da effettuare con vaccino quadrivalente

  • adolescenti (12-14 anni).
    E’ prevista una dose, sia per coloro che non sono mai stati vaccinati, sia come dose di richiamo per chi ha ricevuto una dose di MenC o MenACWY nell'infanzia, dal momento che la memoria immunologica  non è sufficiente ad eliminare il rischio di malattia invasiva nell’adolescenza

  • soggetti con condizioni di rischio che aumentano la suscettibilità all’infezione da batteri capsulati.
    Viene somministrata una dose, tranne in alcuni casi, di seguito indicati con (*), nei quali è raccomandata una seconda dose a 8-12 settimane: 
    talassemia e anemia falciforme
    condizioni associate a immunodepressione (trapianto, terapia antineoplastica, corticosteroidi ad alte dosi)
    diabete mellito tipo
    insufficienza renale
    immunodeficienze congenite
    malattie epatiche croniche gravi
    perdita di liquido cerebrospinale
    difetti dei toll like receptors di tipo 4 (*)
    infezione da HIV (*)
    deficit del complemento (C3, C5-9, Properdina, Fattore D, e Fattore H) (*)
    asplenia funzionale o anatomica (*). In caso di splenectomia, il vaccino deve essere somministrato anche ai soggetti già vaccinati con il calendario dell’infanzia.
  • contatti stretti non immunizzati di un caso indice di malattia meningococcica (vaccinazione post-esposizione). 

La vaccinazione è raccomandata anche in caso di viaggi in aree endemiche, come l’Africa subsahariana — in particolare la cosiddetta “cintura della meningite”, che si estende dal Senegal all’Etiopia — ed è richiesta obbligatoriamente per la partecipazione ai pellegrinaggi in Arabia Saudita.

Modalità di somministrazione

Nei lattanti e nei bambini si somministra per via intramuscolare nella regione anteriore della coscia, mentre in adulti e adolescenti viene somministrata a livello della spalla (muscolo deltoide).

Controindicazioni assolute e temporanee, false controindicazioni 

Non esistono situazioni cliniche che controindichino alla vaccinazione, eccetto che in quei soggetti che hanno sviluppato reazioni allergiche molto gravi (anafilassi) a sostanze contenute nel vaccino, sia principi attivi sia eccipienti, o a dosi precedenti dello stesso. Rappresenta una controindicazione temporanea lo stato febbrile acuto, per cui è necessario rimandare la vaccinazione. Tuttavia, non deve comunque essere rimandata nel caso di una lieve infezione, come il raffreddore.


Precauzioni

Non sono presenti particolari precauzioni da adottare, se non quelle consigliate per qualsiasi vaccinazione. Esse riguardano la messa a disposizione immediata di cure mediche nel caso di un evento anafilattico.

Effetti indesiderati 

Come tutti i farmaci, possono comparire effetti indesiderati, che vengono classificati in base alla frequenza in molto comuni (più di 1 caso su 10), comuni (più di 1 caso su 100), non comuni (più di 1 caso su 1000), rari (più di 1 caso su 10000) e molto rari (meno di 1 caso su 10000).
Le reazioni indesiderate molto comuni sono perdita di appetito, irritabilità, sonnolenza e cefalea, febbre e dolorabilità nel sito d’iniezione.
È possibile che compaiano reazioni indesiderate di entità moderata o grave in numero ridotto di casi, quali dolori muscolari, convulsioni febbrili e reazioni di tipo allergico, che possono esitare in anafilassi nei casi più gravi. Tuttavia, esse tendono a comparire immediatamente dopo o entro i trenta minuti dalla somministrazione del vaccino, durante il periodo di osservazione di 15-30 minuti successivo alla somministrazione (guida controindicazioni NOTA 7). In questo modo, il personale sanitario sarà sempre pronto alla gestione tempestiva di un’eventuale reazione allergica.





Fonti / Bibliografia
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