Informazioni Vaccino anti-influenzale

Il vaccino antinfluenzale previene l'influenza e le sue numerose complicanze, soprattutto nei pazienti con compromissione delle difese immunitarie.

L'influenza è una malattia respiratoria acuta causata dal virus dell'influenza, un virus a RNA della famiglia degli Orthomyxoviridae; i principali tipi di virus influenzali che infettano l’uomo sono i tipi A e B, responsabili delle epidemie stagionali, mentre i tipi C e D hanno rilevanza minore.
L’influenza stagionale rappresenta un rilevante problema di sanità pubblica, in quanto responsabile di un elevato numero di complicanze e decessi prevenibili.
In particolare, le persone di età ≥65 anni e i pazienti affetti da patologie croniche — quali malattie respiratorie, cardiovascolari, diabete mellito, insufficienza renale e neoplasie — presentano un rischio significativamente aumentato di evoluzione verso forme gravi dell’infezione.
La vaccinazione è la forma più efficace di prevenzione dell'influenza. 
Negli ultimi anni l’adesione alla vaccinazione antinfluenzale tra gli over 65 è cresciuta, grazie a campagne di sensibilizzazione e politiche sanitarie mirate, rafforzate dalla percezione del rischio legato alla co-circolazione dell’influenza e del SARS-CoV-2. Tuttavia, il calo registrato nel 2023, con una copertura vaccinale antinfluenzale del 53,3% — ben al di sotto del minimo raccomandato del 75% — evidenzia la necessità di strategie vaccinali stabili, efficaci e continuative per ridurre l’impatto della malattia su tutta la popolazione.


Vaccini disponibili

Poiché i virus influenzali mutano costantemente, la composizione dei vaccini deve essere aggiornata ogni anno.
A tal fine, ogni febbraio l’OMS emette raccomandazioni basate su dati virologici ed epidemiologici globali per guidare la selezione dei ceppi da includere nei vaccini della stagione successiva. 
I vaccini antinfluenzali attualmente autorizzati in Italia sono di tipo quadrivalente e sono formulati per proteggere contro quattro diversi ceppi del virus dell'influenza: due ceppi di tipo A (H1N1 e H3N2) e due ceppi di tipo B (B/Victoria e B/Yamagata). Poiché dal 2020 non sono stati più rilevati casi di virus B/Yamagata, l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ha raccomandato la progressiva esclusione di questo ceppo dai vaccini e il passaggio ai vaccini trivalenti entro la stagione 2025-2026.
I vaccini antinfluenzali in commercio sono approvati dall’EMA e dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), ma la loro effettiva disponibilità dipende dalle procedure di acquisto regionali.
I principali tipi di vaccini attualmente disponibili in Italia sono:

  1. Vaccino quadrivalente inattivato (QIV)
    I vaccini antinfluenzali inattivati attualmente autorizzati sono un mix di vaccini a virus split e subunità. Nei vaccini split, il virus è stato reso non patogeno attraverso il trattamento con un detergente, mentre nei vaccini a subunità gli antigeni emoagglutinina (HA) e neuroaminidasi (NA) sono stati isolati dagli altri componenti virali.
    Attualmente si impiegano  vaccini quadrivalenti contenenti due ceppi di virus A (H1N1 e H3N2) e due ceppi di virus B, indicati per la popolazione generale, a partire dai 6 mesi di età.

  2. Vaccino quadrivalente inattivato  adiuvato (aQIV)
    è un vaccino che contiene l'adiuvante MF59, che ha lo scopo di facilitare un’adeguata risposta immunitaria partendo da una minore quantità di antigene. È indicato nei soggetti di età pari o superiore ai 65 anni.

  3. Vaccino quadrivalente split inattivato ad alto dosaggio (VIQhd)
    Si tratta di un vaccino split quadrivalente che contiene più antigene virale, per garantire una maggiore risposta immunitaria e quindi una maggiore efficacia, ed è indicato nei soggetti di età pari o superiore a 60 anni

  4. Vaccino quadrivalente inattivato su colture cellulari (ccQIV)
    Si tratta di un vaccino antinfluenzale quadrivalente che contiene 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e 2 virus di tipo B cresciuti su colture cellulari (non su uova). E' autorizzato in soggetti di età pari o superiore a 2 anni.

  5. Vaccino quadrivalente split inattivato ad alto dosaggio (VIQhd)
    Si tratta di un vaccino split quadrivalente che contiene due virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e due virus di tipo B, autorizzato nei soggetti di età pari o superiore a 65 anni.

  6. Vaccino spray nasale vivo attenuato (LAIV) 
    I ceppi influenzali contenuti nel quadrivalente sono attenuati in modo da non causare influenza e sono adattati al freddo e sensibili alla temperatura, in modo che si replichino nella mucosa nasale piuttosto che nel tratto respiratorio inferiore. La somministrazione avviene mediante spray intranasale (0,1 ml per ogni narice) ed è autorizzato in persone di età compresa tra 2 e 18 anni.

  7. Vaccino quadrivalente a DNA ricombinante (RIV)
    Il vaccino quadrivalente è prodotto tramite la tecnologia del DNA ricombinante che si basa sulla produzione di una proteina di un agente infettivo senza utilizzare il microrganismo selvaggio. A differenza dei vaccini contro l'influenza attuali, il nuovo vaccino non utilizza il virus dell'influenza o le uova nella sua produzione. È indicato dai 18 anni di età. 

I vaccini antinfluenzali impiegati nella campagna vaccinale 2023-2024 della Regione Piemonte sono elencati di seguito, con l’indicazione dell’età target per la quale ciascun vaccino risulta più appropriato:

a) Vaccino quadrivalente inattivato (QIV) per i soggetti di età pari o superiore a 6 mesi e fino a 65 anni
b) Vaccino quadrivalente adiuvato (aQIV) per i soggetti di età pari o superiore a 65 anni privilegiando grandi anziani e soggetti ad alto rischio
c) Vaccino quadrivalente split inattivato ad alto dosaggio (VIQhd) per i soggetti di età pari o superiore ai 60 anni residenti nelle RSA.
d) Vaccino spray nasale vivo attenuato (LAIV) per i bambini di età pari e superiore a 2 anni e fino al compimento dei 18 anni. Il vaccino spray è controindicato in asma grave, immunodeficienze, gravidanza, terapia con salicilati, contatti stretti di persone immunodepresse, gravidanza, perdita di liquor (distretto cranico), portatori di impianto cocleare. 


Calendario vaccinale 

La vaccinazione antinfluenzale viene offerta attivamente e gratuitamente a tutte le categorie di popolazione a rischio, in quanto maggiormente esposte al contagio e/o a possibili complicanze in caso di infezione.  Il vaccino è inoltre raccomandato a chiunque desideri prevenire l’influenza, in assenza di controindicazioni specifiche.
Il periodo più indicato per vaccinarsi va da metà ottobre a fine dicembre
Per i soggetti in età adulta è sufficiente una dose di vaccino. Per i bambini  di età compresa tra 6 mesi - 9 anni  e mai vaccinati in precedenza si raccomandano 2 dosi, a distanza di almeno 4 settimane l'una dall'altra. 
L’immunità indotta dal vaccino inizia circa 2 settimane dopo la somministrazione e declina nell’arco di 6-8 mesi; per questo motivo, e in considerazione del fatto che i virus influenzali possono variare da stagione a stagione, è necessario vaccinarsi ad ogni stagione influenzale.

In Regione Piemonte, la vaccinazione è offerta attivamente e gratuitamente alle seguenti categorie :

  • soggetti di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni e i soggetti di età pari o superiore a 60 anni

  • donne in gravidanza (qualunque trimestre) e nel postpartum. Oltre a proteggere le donne incinte dall'influenza, il vaccino antinfluenzale somministrato durante la gravidanza aiuta a proteggere il bambino dall'influenza per diversi mesi dopo la nascita, quando i bambini sono troppo piccoli per essere vaccinati

  • soggetti di età  6 mesi affetti da condizioni che aumentano il rischio di complicanze da influenza:
    malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio e cardiocircolatorio
    diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi obesi con BMI ≥ 30)
    insufficienza renale/surrenale cronica
    malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
    tumori e in corso di trattamento chemioterapico
    malattie congenite o acquisite che comportino immunosoppressione
    malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
    patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari)
    bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale

  • addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori (ad es. personale sanitario, forze di polizia, vigili del fuoco), donatori di sangue

  • persone di qualunque età ricoverate presso strutture per lungodegenti

  • familiari e contatti di soggetti ad alto rischio di complicanze

  • personale che per motivi professionali è a contatto con animali che possono costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (ad es. allevatori, macellatori, veterinari)

Per ricevere la vaccinazione è sufficiente recarsi presso gli ambulatori dei Medico di Medicina Generale (MMG) e Pediatri di Libera Scelta (PLS), le farmacie aderenti alla campagna vaccinale o, in caso di difficoltà, rivolgersi direttamente alla propria ASL. 



Controindicazioni assolute e temporanee


Il vaccino antinfluenzale inattivato è controindicato nei seguenti casi:

  • lattanti al di sotto dei sei mesi, per mancanza di studi clinici che ne attestino l'efficacia e la sicurezza

  • soggetti che abbiano manifestato una reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose o una reazione allergica grave (anafilassi) a un componente del vaccino

  • sindrome di Guillain-Barré (GBS) insorta entro 6 settimane dalla somministrazione di una precedente dose di vaccino antinfluenzale

In caso di sindrome di Guillain-Barré (GBS) non correlata a vaccinazione antinfluenzale e insorta da più di un anno occorre prestare attenzione: al momento i dati disponibili sono limitati e i vantaggi della vaccinazione antinfluenzale giustificano la somministrazione del vaccino annuale nei soggetti ad alto rischio di complicanze gravi dalla malattia.

Le malattie acute di media o grave entità, con o senza febbre, costituiscono una controindicazione temporanea alla vaccinazione, che va rimandata a guarigione avvenuta.

Il vaccino spray nasale, essendo un vaccino vivo attenuato e per via della sua modalità di somministrazione intranasale, è controindicato nelle seguenti condizioni

  • bambini e adolescenti in terapia con acido acetilsalicilico o salicilati a causa del rischio di sindrome di Reye,

  • bambini tra i 2 e i 4 anni con diagnosi di asma o per i quali viene riferito dai familiari/caregiver episodi asmatici nei precedenti 12 mesi;

  • bambini e adulti affetti da immunodeficienza congenita o acquisita, asplenia (assenza della milza), anemia a cellule falciformi con deficit della funzionalità splenica;

  • gravidanza

  • contatti stretti e caregiver di persone gravemente immunocompromesse

  • perdita di liquido cefalorachidiano (distretto cranico)

  • portatori di impianto cocleare

False controindicazioni

Costituiscono false controindicazioni l’allergia alle proteine dell’uovo senza manifestazioni anafilattiche, le malattie acute lievi, l’allattamento e l’infezione da HIV o altre immunodeficienze (congenite o acquisite). E' importante considerare che, come per tutte le vaccinazioni, in presenza di condizioni di immunodepressione la risposta immunitaria può risultare attenuata. La somministrazione di una seconda dose non comporta un significativo incremento della risposta anticorpale.

Modalità di somministrazione 

Il vaccino inattivato viene somministrato per via intramuscolare: nei bambini di età compresa tra 6 mesi e 2 anni, l’iniezione viene effettuata nella regione antero-laterale della coscia, mentre nei soggetti di età superiore ai 2 anni è indicata la somministrazione nel muscolo deltoide. E' possibile effettuare la somministrazione concomitante con un altro vaccino del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, fatte salve eventuali specifiche indicazioni contenute nella scheda tecnica.
Il vaccino spray nasale vivo attenuato viene somministrato mediante erogazione intranasale, senza uso di aghi. La somministrazione prevede una dose suddivisa equamente tra entrambe le narici, senza necessità di inalazione forzata.

Effetti indesiderati

I vaccini inattivati, somministrati per mezzo di iniezione intramuscolare, possono causare comunemente reazioni locali come dolorabilità e arrossamento nel punto di iniezione e, meno spesso, febbre, dolori muscolari o articolari, mal di testa, nausea. Questi sintomi generalmente sono modesti e autolimitanti. Febbre, dolori e mal di testa possono manifestarsi più frequentemente nei bambini e ragazzi rispetto alle persone più anziane.
Sintomi non comuni ( da 1/1000 a 1/100) sono ingrossamento dei linfonodi e disturbi lievi gastrointestinali. 
In casi rari (da 1/1000 a 1/10.000) possono manifestarsi reazioni allergiche cutanee, che si presentano con prurito diffuso, orticaria, arrossamento o eruzioni cutanee.
In casi molto rari (<1/10.000), i vaccini antinfluenzali possono provocare reazioni allergiche sistemiche gravi (shock anafilattico), legate a ipersensibilità verso uno o più componenti del vaccino.


    Fonti / Bibliografia
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