Il vaiolo delle scimmie: aggiornamenti sulla situazione in Italia e in Regione Piemonte
Il virus del vaiolo delle scimmie si è ormai diffuso in tutta Europa, Italia compresa: domande e risposte sulla nuova epidemia.
Cos’è il vaiolo delle scimmie?
Il vaiolo delle scimmie (noto anche con il termine inglese Monkeypox) è una zoonosi (infezione trasmessa all’uomo da animali infetti) causata da un virus appartenente alla famiglia dei Poxviridae, alla quale appartiene anche il virus del vaiolo umano (Smallpox virus).
Il virus del vaiolo delle scimmie è stato descritto per la prima volta nel 1970 nella Repubblica Democratica del Congo e successivamente è diventato endemico in alcuni Paesi del continente africano (in particolare in Africa Centrale ed Occidentale), dove la trasmissione avviene soprattutto tramite contatto con animali, principalmente roditori.
Il virus Monkeypox causa una malattia molto meno severa rispetto al temibile virus del vaiolo umano (Smallpox), come confermato dai rispettivi tassi di mortalità (30% per Smallpox e <1% per Monkeypox). La forma più grave, ma al tempo stesso più comune, di vaiolo umano ha causato infatti nel XX secolo 300 milioni di morti; solo una massiva campagna vaccinale, che ha richiesto la collaborazione di tutti gli stati a livello globale, ha permesso di eradicare la malattia (il Vaiolo umano è stato dichiarato eradicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1980).
Nuova epidemia nel 2022
Il primo caso di vaiolo delle scimmie nell’area europea è stato registrato il 7 maggio 2022 nel Regno Unito. Nelle settimane successive sono stati confermati altri casi anche in Portogallo e in Spagna. Per la prima volta in Europa si è verificata una catena di contagio caratterizzata dalla trasmissione interumana, e non da animali infetti, che ha coinvolto migliaia di persone diffondendosi in quasi tutti i paesi dell’area EU/EEA.
Il 23 luglio l’OMS ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria di rilevanza internazionale (Public Health Emergency of International Concern - PHEIC) al fine di attivare in tutti i paesi europei un sistema di sorveglianza attivo attraverso il contact tracing e la condivisione dei dati e delle pratiche di controllo e prevenzione dell’infezione.
Attualmente sono stati confermati 20083 casi in 29 Paesi dell’area EU/EEA, di cui più di 7000 in Spagna e quasi 4000 casi in Francia; i decessi registrati sono stati 4, di cui 2 in Spagna, 1 in Belgio e 1 in Repubblica ceca (aggiornamento al 28 settembre 2022) In Italia complessivamente si sono verificati 851 casi, di cui la maggior parte in Lombardia (348) e nel Lazio (150). In Piemonte il numero di pazienti infetti è piuttosto contenuto (32, meno del 4% di tutti i casi italiani) e non è prevista alcuna allerta (dati aggiornati al 4 ottobre 2022).
Come si trasmette il virus?
In generale, la quasi totalità dei pazienti (>98%) è di sesso maschile e l’età media osservata varia dai 30 ai 40 anni. Inoltre, tra questi si è osservata una prevalenza di casi (49%) tra uomini che fanno sesso con uomini (MSM - men who have sex with men) e probabilmente la trasmissione è avvenuta nella maggior parte dei casi per via sessuale, come confermato dalla localizzazione delle lesioni osservata soprattutto nell’area ano-genitale.
Secondo le più recenti evidenze, la diffusione dell’infezione nella popolazione è improbabile e la trasmissione interumana del virus non è immediata, ma richiede il contatto stretto con persone infette (principalmente attività sessuale, contatto face-to-face prolungato tramite droplets) o con materiale infetto (tutto ciò che è venuto a contatto con le lesioni cutanee di pazienti infetti, ad esempio vestiti, lenzuola, asciugamani, posate, piatti, bicchieri).
Come si manifesta la malattia? E cosa si deve fare in caso di infezione?
Dopo un periodo di incubazione che va dai 3 ai 17 giorni, la malattia esordisce con sintomi prodromici (febbre, mialgia, affaticamento e cefalea), e di seguito compaiono le lesioni cutanee caratteristiche. Durante la malattia si deve evitare il contatto stretto con le persone (soprattutto l’attività sessuale, poiché il preservativo non previene il contagio e deve essere usato fino a 12 settimane dopo l’avvenuta guarigione) con gli animali, auto-isolandosi nella propria stanza, senza condividere oggetti di uso personale (indumenti, biancheria da letto, posate, piatti e bicchieri, spazzolino da denti).
I pazienti infetti sono contagiosi dalla fase prodromica sino alla scomparsa di tutte le lesioni con caduta di tutte le croste.
Coloro che sono entrati in contatto stretto con persone infette durante tutto questo periodo sono pazienti a rischio di malattia e devono auto-monitorarsi per 21 giorni consecutivi, potendo continuare le loro attività quotidiane, ma evitando il contatto con bambini, donne in gravidanza e persone immunocompromesse. In caso di comparsa dei sintomi, devono rivolgersi al proprio medico curante o a qualsiasi altro specialista che richiederà la diagnosi di conferma.
Esiste una terapia o un vaccino?
Generalmente non è necessaria una terapia specifica, ma solo una terapia di supporto che preveda soprattutto la cura delle lesioni cutanee per evitare la sovrainfezione batterica.
E’ tuttavia disponibile un farmaco antivirale (Tecovirimat) riservato ai casi più gravi e a coloro a rischio di sintomatologia severa.
Il vaiolo delle scimmie si può prevenire con il vaccino, ottenuto da un vettore virale non replicante vivo attenuato. E’ stato approvato sia per Monkeypox che per Smallpox, ed è somministrabile sottocute solo agli adulti in due dosi, a distanza di 28 giorni l’una dall’altra.
Esistono due forme di profilassi attuabile con il vaccino: la profilassi pre-esposizione e quella post-esposizione, in seguito a contatto stretto. La somministrazione del vaccino entro i primi quattro giorni dall’esposizione può avere un’efficacia significativa nella prevenzione della malattia. Questo vaccino ha un ottimale profilo di sicurezza, con scarsi e rari effetti collaterali e può essere somministrato anche in caso di immunodeficienza e di malattie cutanee. Qualsiasi effetto avverso può essere segnalato al sistema nazionale di vigilanza AIFA.
A chi è consigliato il vaccino?
E’ probabile che chi sia stato vaccinato per il vaiolo umano (prima del 1980) possa risultare protetto nei confronti del virus Monkeypox, ma sono necessarie ulteriori evidenze scientifiche per averne la conferma.
Attualmente la modalità di contagio e la moderata velocità di diffusione del virus non impongono la necessità di una campagna vaccinale di massa. La situazione epidemica in Italia e la limitata disponibilità di dosi permettono al momento di offrire il vaccino come profilassi pre-esposizione alle seguenti categorie considerate a rischio:
-
personale di laboratorio con possibile esposizione diretta al virus
-
omosessuali, bisessuali, transgender ed in generale MSM che hanno un’attività sessuale promiscua (più partner sessuali negli ultimi 3 mesi, sesso di gruppo, incontri sessuali in locali, recente malattia sessualmente trasmessa)
In base all’andamento epidemiologico e all’approvvigionamento di dosi, è previsto un ampliamento dell’offerta vaccinale ad altre categorie considerate a rischio.
Com’è la situazione in Italia?
Per ora la situazione italiana non desta preoccupazione e la diffusione del virus è tenuta sotto controllo dal tracciamento dei contatti e dall’offerta vaccinale attiva nelle regioni con il maggior numero di casi.
Nella nostra regione, il 14 giugno 2022 è stato segnalato il primo caso di vaiolo delle scimmie in un paziente 46enne di ritorno da un viaggio all’estero.
Come comunicato dalla Regione Piemonte, sin dalle prime segnalazioni della presenza dell’infezione sul territorio italiano, sono stati attivati i protocolli e le misure di prevenzione necessarie previste al fine di una tempestiva individuazione dei casi. Inoltre è resa disponibile per la nostra Regione una prima fornitura di 600 vaccini da somministrare a coloro che appartengono alle categorie a rischio indicate nella Circolare del 5 agosto 2022 emanata dal Ministero della Salute.
Ulteriori informazioni sulla situazione italiana, europea e mondiale, sono disponibili ai seguenti link:
Bollettino del Ministero della Salute Aggiornamento sulla situazione sul territorio nazionale e regionale
ISS - Istituto Superiore di Sanità Vaiolo delle scimmie: cosa sappiamo
Epicentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica Epidemia di vaiolo delle scimmie nei paesi non endemici
ECDC - Monkeypox situation update Aggiornamento sulla situazione europea
WHO - Monkeypox Outbreak Global trend Aggiornamento sulla situazione nel mondo
Allegati disponibili
- Circolare del Ministero della Salute, 25 maggio 2022 - Casi di vaiolo delle scimmie. Aggiornamento sulla situazione epidemiologica e indicazioni per la segnalazione, il tracciamento dei contatti e la gestione dei casi. (1.13 MB)
- Circolare del Ministero della Salute, 5 agosto 2022 - Indicazioni ad interim sulla strategia vaccinale contro il vaiolo delle scimmie. (2.79 MB)
- Circolare del Ministero della Salute, 23 agosto 2022 - Aggiornamento sulla modalità di somministrazione del vaccino JYNNEOS (MVA-BN). (693.50 KB)