Febbre dengue: situazione italiana e misure di prevenzione

Descrizione generale

La febbre dengue (o più comunemente dengue) è una malattia infettiva virale che si manifesta principalmente con:

  • Febbre, anche molto elevata

  • Mal di testa acuto

  • Dolore nella zona degli occhi

  • Intensi dolori muscolari e articolari

  • Nausea e vomito

  • Eruzione cutanea (comparsa di chiazze rossastre), spesso a carico del volto

Viene trasmessa agli esseri umani dalla puntura di una zanzara (vettore) del genere Aedes (in particolare l’Aedes aegypti), che ha precedentemente punto una persona infetta. La dengue è particolarmente diffusa nelle regioni tropicali e subtropicali, mentre in Europa si manifesta come malattia d’importazione in seguito allo spostamento di merci e persone.

Situazione italiana

Dall’inizio del 2024 si sono susseguite diverse Circolari emanate dal Ministero della Salute in merito all’aumento dei casi di dengue a livello mondiale. Pertanto, si è proceduto ad innalzare il livello di allerta e vigilanza sanitaria nei confronti delle zanzare vettori a partire dai mezzi di trasporto e merci che provengono dai Paesi in cui è presente l’Aedes aegypti e in cui è frequente e continuo il rischio di contrarre la malattia.

Infine, la dengue, insieme ad altre infezioni trasmesse da artropodi (zanzare, zecche e pappataci), sono sottoposte a sorveglianza speciale, al fine di garantire un’individuazione precoce dei casi e ridurre il più possibile una eventuale diffusione.

Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità, in Italia dal 1° gennaio all’8 aprile 2024 si sono verificati 117 casi di dengue (tutti associati a viaggi all’estero) e nessun decesso.

Attualmente, oltre al sistema di sorveglianza speciale e di allerta descritti precedentemente, non c’è alcun allarme nel nostro Paese.

Prevenzione e vaccinazione

Non esiste un trattamento specifico. Le misure preventive più efficaci consistono nell’evitare il contatto con le zanzare che trasmettono il virus (zanzariere, repellenti, condizionamento d’aria, vestiti che non lascino scoperte parti del corpo) e nelle opere di bonifica delle zanzare in aree ad alta densità.

A livello locale, risulta quindi fondamentale l’attuazione di misure appropriate e di azioni di bonifica ambientale mirate a ridurre i siti di proliferazione e di riparo per le zanzare (es. rimozione delle potenziali zone di accumulo delle larve, pulizia e manutenzione dei focolai di larve che non possono essere rimossi, taglio della vegetazione incolta) attuando interventi di monitoraggio e contrasto dei vettori. Si auspicano inoltre interventi per la formazione e l’aggiornamento in tema di dengue, destinati al personale sanitario, agli operatori addetti allo svolgimento degli interventi pulizia, sanificazione e disinfestazione e alla cittadinanza e attività di comunicazione che aumentino la consapevolezza del rischio in ambito pubblico (scuole, aree urbane, luoghi ricreativo-sportivi ecc), che incoraggino comportamenti attivi di prevenzione e controllo dei vettori, a livello individuale e nella comunità.

Due diversi vaccini sono stati autorizzati in Italia, ma solo il TAK-003 è disponibile in commercio. Si tratta di un vaccino vivo attenuato, somministrato in due dosi a distanza di tre mesi, a partire dai 4 anni di età.

Come riportato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il vaccino dovrebbe essere inserito nei programmi vaccinali di quei Paesi in cui la dengue è frequente e costituisce un importante problema di sanità pubblica, sempre all’interno di una strategia integrata di controllo dei vettori, monitoraggio della diffusione della malattia ed informazione della popolazione.

Tuttavia, la dengue non è una malattia endemica nel nostro Paese e, pertanto, la vaccinazione non è indicata di routine. Il vaccino può essere eventualmente raccomandato per viaggi di almeno tre settimane e/o viaggi ricorrenti in zone endemiche o con epidemie in atto, soprattutto per i viaggiatori già sieropositivi per dengue.


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