CAMPAGNA DI VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE 2022/2023

In Piemonte la campagna vaccinale contro l'influenza è iniziata il 24 ottobre 2022. Vaccinarsi contro l’influenza permette di proteggere sé stessi e le persone care, indipendentemente dalla loro età e se hanno già ricevuto il vaccino.


In Regione Piemonte, la campagna di vaccinazione è iniziata il 24 ottobre 2022. L'adesione alla vaccinazione è gratuita e l'offerta è attiva per molte categorie di popolazione, in particolare per tutti coloro che, per condizioni personali, sono a rischio di malattia grave o complicanze in seguito ad infezione. Per saperne di più, consulta le nostra infografiche su Facebook, Twitter e Instagram.

Dove vaccinarsi?

È possibile ricevere il vaccino dal proprio medico o pediatra di famiglia. Tuttavia, se il proprio medico curante non dovesse essere disponibile, ci si può rivolgere ad altri medici di famiglia e pediatri di libera scelta che effettuano vaccinazioni.

Inoltre la vaccinazione è disponibile anche presso altre strutture sanitarie, ed in alcuni casi ci si può vaccinare anche in sede di lavoro, presso il medico del lavoro della struttura.

Perché è importante vaccinarsi?

Evidenze scientifiche dimostrano che la vaccinazione antinfluenzale riduce il rischio di ammalarsi di influenza ed anche di altre malattie simil-influenzali tipiche della stagione fredda; questa protezione riguarda non solo i soggetti fragili, ma anche adulti e bambini sani. Inoltre riduce il rischio di ospedalizzazione per le persone più fragili, come gli anziani. Alcuni studi hanno anche dimostrato una maggiore protezione nei confronti dell’influenza di donne in gravidanza e di neonati da madri vaccinate. I bambini molto piccoli (al di sotto dei 6 mesi) infatti non possono essere vaccinati, ma possono essere protetti indirettamente tramite la cosiddetta strategia del cocooning o del bozzolo. L’immunizzazione di familiari (genitori, nonni, etc) o caregiver (babysitter) di neonati e lattanti permette pertanto di proteggere anche loro dal rischio di infezione e complicanze da influenza e non solo (vedi DTPa).

Analogamente è importante che anche gli operatori sanitari si vaccinino contro l’influenza; in ospedale, nelle strutture assistenziali ed in tutti i contesti di cura è facile che si possa contrarre il virus influenzale. Il contatto con soggetti fragili, spesso immunocompromessi o immunosenescenti (come gli anziani) potrebbe rappresentare un’occasione di contagio con possibili gravi complicanze per i pazienti. Allo stesso modo, il contatto con persone infette, aumenterebbe il rischio di infezione degli operatori stessi, con sviluppo della malattia e conseguente impossibilità a svolgere tutte le attività quotidiane, compresa l'attività lavorativa. Ancor peggio, in caso di decorso asintomatico, continuerebbe la catena del contagio dei pazienti e di tutte quelle persone che fanno parte del proprio nucleo familiare e sociale.

Pertanto, è compito degli operatori sanitari infondere fiducia nel sottoporsi ad una pratica sicura ed efficace, quale la vaccinazione, rispondendo a dubbi ed incertezze da parte dei pazienti.

Al fine di ridurre significativamente la diffusione della malattia e delle sue complicanze, così come la mortalità, sarebbe opportuno vaccinare il 75% della popolazione target (obiettivo minimo perseguibile) o ancor meglio il 95% di essa (obiettivo ottimale).

Nel grafico è rappresentata la copertura vaccinale raggiunta in Piemonte nelle precedenti campagne antiinfluenzali, in confronto anche alla media nazionale. Siamo purtroppo ancora lontani dalla copertura minima perseguibile, ma siamo oltremodo convinti che una corretta informazione e un’attiva collaborazione da parte di tutti, permetterà di raggiungere anche questo obiettivo.

Chi non può vaccinarsi? Le VERE controindicazioni.

  • Lattanti con meno di 6 mesi di vita
  • In seguito a reazione allergica grave al vaccino o a un suo componente (anafilassi)
  • In caso di malattia acuta con o senza febbre, occorre rimandare la vaccinazione a guarigione avvenuta
  • In caso di pregressa Sindrome di Guillan-Barrè, meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia
  • Persone affette da immunodeficienza congenita o acquisita non possono ricevere il vaccino vivo attenuato

Si possono somministrare più vaccini nella stessa seduta?

Come raccomandazione generale per tutti i vaccini, è possibile somministrare nella stessa seduta, o con qualsiasi intervallo tra le dosi, i vaccini costituiti da due o più antigeni inattivati e vaccini costituiti da antigeni inattivati e vivi. In caso di vaccini con due o più antigeni vivi è possibile la somministrazione simultanea o a distanza di almeno 28 giorni. Questo vale anche per i diversi tipi di vaccino antinfluenzale.

Ad esempio, il vaccino vivo attenuato spray intranasale (autorizzato per bambini e adolescenti dai 2 ai 18 anni) può essere somministrato durante la stessa seduta con altri vaccini, sia inattivati che vivi. Se ciò non avvenisse, è possibile somministrare i due vaccini vivi attenuati a distanza di 28 giorni.

Il vaccino antinfluenzale può essere somministrato contemporaneamente anche al vaccino contro l’herpes zoster ed al vaccino anti-pneumococco, e sono tutti offerti attivamente e gratuitamente alle persone di età pari o superiore ai 65 anni e a coloro che presentino condizioni di rischio predisponenti.

Una recente notifica da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) specifica che è possibile la somministrazione concomitante o a qualsiasi distanza di tempo del vaccino antinfluenzale con il vaccino anti-SARS-CoV-2/COVID-19, anche bivalente.

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Per saperne di più:

Ministero della Salute - Influenza, la circolare con le raccomandazioni per la stagione 2022-2023

Ministero della Salute - Vaccinazione contro l'influenza

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